Gli altri soggetti rilevanti del mercato si dividono in tre orientamenti: il primo, maggioritario, vede con favore l’eventuale acquisizione dello status Benefit da parte delle grandi società quotate, anche in virtù di un effetto traino esercitabile sulle PMI; il secondo esprime una posizione neutrale, in attesa delle nuove indicazioni comunitarie contenute nella Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD); il terzo, minoritario, è invece sfavorevole, ritenendo già presenti strumenti adeguati a dimostrare l’impegno di un’azienda in termini di sostenibilità.
“La normativa italiana che ha introdotto le Società Benefit nel nostro ordinamento rappresenta una straordinaria opportunità per le aziende italiane di coniugare in modo virtuoso il proprio scopo di lucro con un beneficio in favore del territorio, delle persone e dell’ambiente in cui operano” commenta Barbara Pontecorvo Head of Deloitte Legal Società Benefit Task Force.
“Questa opportunità è stata colta da Deloitte Italia, la prima delle Big Four che ha trasformato le proprie società in Società Benefit, segnando la strada ad altri grandi gruppi che vorranno seguirne l’esempio” aggiunge Franco Amelio Deloitte Leader Sustainability.
“La qualifica di società benefit arricchisce il nostro essere mutua che è il nostro purpose – ha dichiarato Virginia Antonini, Direttore della Sostenibilità e della Comunicazione Istituzionale di Reale Group – La capacità di generare impatti intenzionali positivi è condicio sine qua non della perennità delle aziende sul mercato, siano esse piccole, grandi o medie, quotate o non”.
“Sempre più società hanno interesse ad approcciare un percorso sostenibile, AGF88 Holding è tra queste” ha dichiarato Afsoon Neginy Coo Business and Sustainability Director di AGF88 Holding. “Nello scorso 2021 siamo infatti diventati Società Benefit, epilogo di un percorso già tracciato nel DNA dell’azienda da anni. Oggi Il mercato è senz’altro pronto ad accogliere le iniziative ESG, la vera sfida quindi è riuscire a mettere in pratica concretamente in azienda il nuovo modo di lavorare e cambiare la cultura aziendale in tutti i suoi reparti”.
Trasversalmente si rileva un orientamento favorevole nel caso di società di piccole e medie dimensioni e la convinzione che la forma Benefit, indipendentemente dalle dimensioni e quotazioni della società, non comporti di per sé il rischio di dividend policy meno appetibili né di risultati meno performanti.