Inclusione in azienda, a che punto siamo? La riflessione di DLA Piper, in partnership con Valore D, sulle best practice sul luogo di lavoro, per la Giornata internazionale dei diritti delle donne

In occasione della Giornata internazionale dei diritti delle donne, lo studio legale internazionale DLA Piper ha tenuto l’evento “Inclusione in azienda: le best practices alla luce del PNRR”, in partnership con Valore D, presso la sala Atti Parlamentari del Senato, a Roma.

L’evento si è tenuto oggi 7 marzo ed è stato organizzato da LAW (Leadership Alliance for Women), gruppo di lavoro formato da professioniste dello studio che da anni promuove iniziative di consapevolezza sul valore della diversità di genere, e si impegna a formare, trattenere e promuovere la leadership nei talenti femminili, oltre a richiamare l’attenzione sulla condizione sociale e giuridica della donna.

Lo scopo dell’incontro è stato individuare le azioni più efficaci per il raggiungimento della parità di genere in azienda e nella società, che rappresenta una delle priorità trasversali del PNRR. Il Piano contempla, infatti, interventi diretti di sostegno all’occupazione e all’imprenditorialità femminile, opportunità di crescita in azienda, parità salariale a parità di mansioni e tutela della maternità.

PNRR e Le best practice

Nel corso del dibattito, moderato da Valeria Santoro, giornalista di Milano Finanza Newswires e autrice del libro “Leadership femminile: esiste davvero?”, sono state illustrate alcune delle iniziative portate avanti da importanti aziende in Italia per promuovere l’inclusione e gli effetti che il PNRR sta avendo sulle relative decisioni imprenditoriali. Ne hanno discusso: Alessandra Santacroce, Direttore delle Relazioni Istituzionali IBM Italia e consigliera di Valore D, Giovanna Della Posta, AD Invimit, Mara Panajia, Presidente e AD Henkel Italia, Mara De Leonardis, Legal Director Italy, Pfizer.

 

132 anni per avere la gender equality

Come testimoniato dal Global Gender Gap Index 2023, l’Italia si attesta piuttosto indietro, in 79° posizione, rispetto a 146 paesi analizzati, con una perdita di 16 posizioni rispetto alle rilevazioni 2022, a causa della scarsa partecipazione delle donne all’economia e alla politica, con un basso tasso di partecipazione al lavoro, un limitato accesso alle risorse finanziarie e poca partecipazione politica. Il raggiungimento della parità di genere è un obiettivo tanto più attuale quanto, purtroppo, ancora lontano: l’indicatore del divario femminile suggerisce che a questo ritmo la gender equality sarà raggiunta completamente solo in 132 anni.

Le imprese hanno capito già da tempo che investire sull’empowerment femminile è prioritario. Investimenti tangibili sulle leve chiave del gender empowerment creano infatti dei veri e propri circoli virtuosi, i cui benefici non sono solo economici ma portano a una maggiore attrazione dei talenti, aumentano l’employee engagement e retention, creano ambienti di lavoro positivi e inclusivi”, commenta Alessandra Santacroce, Presidente Fondazione IBM e consigliera di Valore D, che ha elaborato una riflessione sul PNRR focalizzandosi sull’obiettivo trasversale dell’empowerment femminile, identificando le missioni cruciali per migliorare l’occupazione femminile e promuovere la crescita del Paese. Il lavoro di Valore D, realizzato in collaborazione con Boston Consulting Group (BCG), ha coinvolto le oltre 350 aziende associate che hanno condiviso le proprie buone pratiche attuate per favorire l’uguaglianza di genere. Il risultato è un’analisi approfondita dei fattori che influenzano positivamente la partecipazione femminile al mercato del lavoro, oltre a un manuale dettagliato che illustra più di 430 pratiche, di cui 220 allineate con gli obiettivi delle missioni 1, 4 e 5 del PNRR. Questo lavoro identifica anche gli indicatori specifici che ne vengono impattati positivamente “Le pratiche raccolte nel playbook oltre a fornire una prova delle azioni virtuose intraprese dalle organizzazioni, costituiscono la base per un proficuo confronto tra pubblico e privato, che speriamo possa trasformarsi in un dialogo di lunga durata – un dialogo che ci auguriamo possa servire a esplorare tutte le potenzialità del PNRR e ad agevolare la ripresa del Paese.

L’inserimento della parità di genere tra gli obiettivi trasversali del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è certamente un passo cruciale per promuovere ambienti di lavoro più inclusivi e quindi una società più equilibrata. È importante riconoscere quanto la scelta da parte delle aziende di investire in pratiche e politiche per l’uguaglianza di genere sviluppi valore, rappresentando una opportunità strategica per le stesse aziende. Le organizzazioni che valorizzano il talento in modo equo, indipendentemente dal genere, ottengono benefici tangibili in termini di competitività: tendono ad attrarre e trattenere persone più qualificate e diverse, migliorando così l’innovazione e la produttività e tendono a migliorare la loro reputazione, riflettendo così i valori della società moderna” afferma Raffaella Quintana, Partner di DLA Piper, a guida dell’area strategica del Responsible business e socia co-fondatrice di LAW.

L’adozione e il miglioramento delle norme che favoriscono l’uguaglianza sono importanti, tuttavia è il cambiamento culturale e sociale che può davvero portare a una trasformazione significativa. Mettere al centro le questioni femminili in tutte le sfere della vita quotidiana è essenziale per promuovere l’uguaglianza di genere e il pieno riconoscimento del valore e del ruolo delle donne in ogni ambito della società, compreso quello professionale e decisionale. Ciò include non solo discutere apertamente delle sfide e delle discriminazioni che le donne affrontano, ma anche celebrarne i successi e promuovere modelli di leadership femminile che possano incoraggiare altre donne a perseguire le proprie ambizioni professionali e personali”, prosegue e conclude Carmen Chierchia, Partner di DLA Piper e socia co-fondatrice di LAW.

In foto Raffaella Quintana e Carmen Chierchia.

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