CMS promuove una cabina di regia per la sinergia tra gli Stakeholder del fintech in Italia

14 marzo 2024 – Con l’obiettivo di promuovere l’evoluzione del fintech in Italia sulla base di un approccio multisistema che prevede la stretta interazione tra fattori normativi, di regolamentazione e di stimolo al mercato, lo Studio CMS ha ospitato la tavola rotonda, dal titolo “Evoluzione finanziaria: costruire l’ecosistema del fintech italiano”, organizzata dalla start up benefit per la divulgazione economica Zero IN – Sharing Knowledge.

L’iniziativa, tenutasi presso la sede di Roma dello Studio, ha visto la partecipazione attiva dei principali rappresentanti del mondo istituzionale, degli operatori di mercato, consulenti e associazioni di categoria: Banca d’Italia (Costanza Iacomini), Consob (Irene Tagliamonte), Ministero dell’Economia e delle Finanze (Vittorio Tortorici), Confindustria (Francesca Brunori), Studio CMS (Paolo Bonolis), Ordine dei Dottori Commercialisti di Roma (Giovanni Calì) e ancora Osservatorio Imprese e Consumatori (Raffaella Grisafi), Assogestioni (Roberta d’Apice) , Italia Fintech (Camilla Cionini Vissani), Fintech District (Clelia Tosi), Innovation Lab ABI (Silvia Attanasio), Roland Berger (Edoardo Demarchi), PostePay (Marco Siracusano), October Italia/Italia Fintech (Sergio Zocchi), Workinvoice (Matteo Tarroni), Banca Aidexa (Giovanni Beninati) e A come A SGR/Gimme5 (Giordano Martinelli).

La tavola rotonda ha rappresentato una preziosa e inedita occasione di dialogo e approfondimento al fine di tracciare un percorso evolutivo e di offrire nuove possibilità di interazione per il fintech in Italia, nell’ambito di un confronto tra istituzioni, operatori e associazioni, con un benchmarking internazionale volto a individuare modelli alternativi di sviluppo del comparto.

Sono stati discussi in particolare i driver principali di crescita del comparto: dalla creazione di infrastrutture digitali performanti, agli interventi governativi di promozione e di investimento in innovazione, dalla diffusione di una cultura e educazione finanziaria e digitale rivolta a tutte le componenti del mercato, compresi i clienti, agli strumenti per incrementare l’attrattività del mercato italiano lato investitori e, infine, dalla capacità di attrarre talenti nel nostro Paese, alla creazione di un

dialogo rafforzato con il mondo bancario e delle associazioni di categoria, così come con il mondo delle istituzioni nell’ottica di una maggiore cooperazione pubblico-privato.

In occasione della tavola rotonda lo Studio CMS ha distribuito, inoltre, il report con i primi risultati dell’indagine sulle prospettive di sviluppo e lo stato dell’arte del fintech in Italia condotta tra gli operatori del mercato partecipanti.

Le risultanze del sondaggio rilevano che l’ecosistema del fintech italiano appare in ritardo rispetto agli altri Paesi europei. Tra i Paesi a cui ispirarsi in termini di evoluzione finanziaria spicca il Regno Unito per il 37%, seguito dai Paesi Scandinavi e dalla Francia (25%). Secondo gli operatori il fintech italiano necessita di maggior dialogo e sinergia tra gli stakeholder (25%), di maggiori interazioni con il comparto bancario (25%), di aggiornamento normativo (12,5%) e di maggiori capitali esteri (12,5%). Il grado di cultura economico-finanziaria di imprese e consumatori in Italia è reputato basso per il 66% degli intervistati. In linea con questo dato, per l’88% degli intervistati è necessario un intervento cospicuo in termini di educazione economico-finanziaria, che dovrebbe spettare, per il 62%, alle istituzioni, mentre per il 12% ai media. Il 55,6% degli intervistati ritiene molto rilevanti i rischi connessi alla compliance. L’88% dei partecipanti considera rilevante il cyber risk. Il 50% dei partecipanti ritiene che il sistema bancario possa contribuire in modo significativo allo sviluppo del fintech. La quasi totalità dei partecipanti (99%) reputa essenziale un maggior dialogo tra istituzioni ed operatori mentre l’88% considera il fintech italiano poco rappresentato nei mercati esteri e il 77% ritiene l’Italia poco attrattiva per gli investitori esteri. Per concludere, quanto alle prospettive di sviluppo a medio termine (3-5 anni) per il fintech italiano, il 44% le ritiene positive, mentre il 22% le considera molto positive. Il 77% degli intervistati considera utili a tali fini un incentivo al dialogo tra gli stakeholders, benchmarking internazionale e maggiore divulgazione in inglese dei lavori sul fintech italiano.

Nel corso della prossima settimana sarà pubblicata la versione audio dei lavori svolti nel podcast “Inside Finance”, disponibile gratuitamente nelle principali piattaforme di streaming anche in lingua inglese.

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