Cleary Gottlieb ottiene per TIM un’importante vittoria sul principio ne bis in idem

In Foto Fausto Caronna

Con sentenza del 27 giugno 2022, il Consiglio di Stato ha confermato l’annullamento di un provvedimento con cui l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato aveva sanzionato TIM per una pratica scorretta in relazione all’operato di alcuni suoi dealer, attivi per lo più in Campania, per essersi resi responsabili di forniture non richieste di prodotti a marchio TIM (quali telefoni cordless e laptop).

I medesimi fatti avevano già dato origine a un precedente intervento dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, che si era concluso con un provvedimento in parte assolutorio e in parte sanzionatorio della condotta di TIM.

Nel confermare la sentenza del TAR Lazio, il Consiglio di Stato ha definitivamente annullato il provvedimento dell’AGCM, perché aveva concretizzato una duplicazione di interventi sanzionatori, in una materia, quella della tutela dei consumatori, di rilevanza sostanzialmente penale secondo la giurisprudenza CEDU, in violazione del divieto di bis in idem.

La sentenza – primo caso di annullamento di un provvedimento dell’AGCM in materia di pratiche scorrette per violazione del divieto di bis in idem – ha una rilevanza generale, agendo come monito per le Autorità amministrative preposte alla tutela dei consumatori a evitare la duplicazione di interventi sui medesimi fatti, che, come noto, si è purtroppo invece sinora verificata di frequente, specie nei settori regolamentati.

TIM è stata assistita da un team interno composto dalle funzioni Legal & Tax e Regulatory Affairs e da Cleary Gottlieb, con l’Avv. Fausto Caronna, coadiuvato dall’Avv. Giovanna Ciccioli e dal Dott. Pietro Cutaia.

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