Piattaforme petrolifere, Lexia a fianco del Comune di Gela vince contenzioso tributario da 12 milioni di euro

Lexia Avvocati, con l’avvocato tributarista Alessandro Dagnino, socio cofondatore e responsabile dell’area tributario e finanza pubblica dello studio, vince in Corte di giustizia tributaria di secondo grado della Sicilia a fianco del Comune di Gela contro l’Eni Mediterranea idrocarburi.

Già in primo grado accogliendo le tesi del Comune, avevano stabilito che la società proprietaria di tre piattaforme petrolifere a largo di Gela: “Gela Mare”, “Gela Perla” e “Prezioso” dovesse pagare Imu e Tasi per il triennio che va dal 2016 al 2018 oltre agli interessi e alle sanzioni per un totale di 12 milioni di euro. Una statuizione non condivisa dalla società di estrazione che, con la sua difesa, ha proposto ricorso con un atto di ben 147 pagine.

Accogliendo l’eccezione sollevata da Lexia, i giudici hanno dichiarato l’inammissibilità del ricorso per violazione delle norme del processo tributario che prescrivono l’obbligo di sinteticità degli atti difensivi. Nel merito il Collegio ha confermato la decisione del primo grado con la quale era stato ritenuto non sussistente il presupposto per l’applicazione dei tributi.

Soddisfazione viene espressa dall’avvocato tributarista Alessandro Dagnino.  “La decisione – spiega – oltre che sancire la correttezza delle nostre argomentazioni relative al merito, avanzate in primo e in secondo grado, è di assoluto interesse per il fatto di essere una delle prime in Italia a dichiarare l’inammissibilità per violazione del dovere di sinteticità”.

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