“L’educazione finanziaria quale strumento di inclusione sociale e protezione dei fragili. Conoscere per cambiare strada”

Milano, 24 novembre 2022

“L’educazione finanziaria quale strumento di inclusione sociale e protezione dei fragili. Conoscere per cambiare strada”. Questo il titolo dell’evento organizzato da Chiomenti nell’ambito della 4Weeks4Inclusion, la più grande maratona dedicata alla diversità e all’inclusione, a cui prende parte per il secondo anno.

Al centro del dibattito le difficili congiunture economiche che stiamo attraversando, con l’aumento dell’inflazione, l’aumento dei tassi e del costo del debito, che costringono a una necessaria fase di riflessione su come è possibile mitigare gli effetti della crisi e offrire una cura per arginare il divario sociale e contenere le conseguenze del caro prezzi, pericolose soprattutto per le fasce più deboli della popolazione.

Molti gli spunti emersi grazie agli speaker che hanno alimentato il dibattito Fabrizio Palenzona, Presidente del Gruppo Prelios, Emmanuel Conte, Assessore al Bilancio e al Patrimonio del Comune di Milano, Pasquale Seddio, Presidente di Opera Cardinal Ferrari, Giovanna Gallì, Head of Financial Services Practice EMEA di Spencer Stuart e Gregorio Consoli, Managing Partner di Chiomenti.

Ad aprire il dibattito Fabrizio Palenzona, Presidente del Gruppo Prelios: «Il sistema bancario in questi anni si è trasformato, anche a seguito di riforme calate dall’alto, che spesso hanno cambiato anche la cultura stessa delle banche. Le regole non consentono la libertà di valutazione nei casi di difficoltà. Famiglie e imprese che non riescono a far fronte ai propri impegni finanziari vengono trattate come un problema di accantonamento. Questa situazione, soprattutto in momenti di crisi economica, rischiava di essere pro-ciclica, quindi di aggravare la situazione di imprese e famiglie. Era necessario che un operatore intervenisse nei casi in cui un credito che può essere trattato come un credito in difficoltà di aziende vive, un Utp, fosse gestito prima di trasformarsi in un Npl. Se il problema è solo finanziario, e ci sono i presupposti di mercato e prodotto, è un dovere civile e morale salvare le imprese in queste condizioni: salvando l’unità produttiva si fa l’interesse strategico del Paese. Questo è l’approccio giusto per Prelios, e Intesa Sanpaolo ci ha dato fiducia. È un lavoro che facciamo abbastanza bene, ma da soli: sarebbe di interesse collettivo promuovere strumenti per dare nuova finanza alle imprese e alle famiglie in difficoltà, capire quali bisogni hanno, e quali soluzioni si possano trovare rispetto alle condizioni oggettive in cui si trovano. Pagare i debiti è un dovere civile e morale, trovare soluzioni per i debiti che non possono essere ripagati è un dovere etico».

Una visione a cui Gregorio Consoli, Managing Partner di Chiomenti ha contributo sottolineando quanto sia essenziale ed importante parlare di educazione finanziaria in questo momento storico-sociale: «Quando pensavamo all’educazione finanziaria in passato pensavamo prevalentemente a un problema di attivo, ci si preoccupava di approfondire come vengono investiti i risparmi. L’Italia è stata per decenni un Paese di risparmiatori, proprietari di case e ridotto debito privato. Nella nostra cultura è sempre stato poco diffuso l’uso dell’indebitamento e, ancora meno, l’attitudine alla gestione dei debiti personali. Negli ultimi 20 anni questa situazione si è modificata. Anche alla luce dei tassi di interesse si è avuta una progressiva apertura delle famiglie e delle imprese al ricorso all’indebitamento; il sistema bancario e finanziario ha fisiologicamente aumentato il livello di offerta di debito. In un paese poco uso al debito e che vede ancora il fallimento come una colpa, l’incremento di indebitamento – collegato alle difficoltà ingenerate dalla crisi e dall’aumento dei tassi – rischia di portare a una ondata di “nuovi poveri” con evidenti effetti sulle fasce più deboli della società. Le difficoltà finanziarie generano emarginazione sociale, uscita dal circuito sociale e talvolta uscita dal circuito del credito legale” – ha proseguito Gregorio Consoli – “E allora cosa fare? possiamo far diventare di moda le parole. Negli ultimi anni è stata di moda la parola “non performance”, la nuova parola dovrebbe essere “re-performance”: abbiamo il dovere morale di riportare nel circuito sociale i penultimi e i terzultimi: quelli che rischiano di scivolare, che sono al confine».

Dal nazionale al locale, con un faro puntato su Milano, la città in cui opera quotidianamente  Chiomenti: «Il verificarsi di crisi concatenate e sempre più frequenti (il covid, la tensione sui prezzi delle materie prime, l’inflazione e il conseguente rialzo dei tassi…) ci ha insegnato che i cicli finanziari sono sempre più corti ed imprevedibili, mentre per chi deve gestire il proprio risparmio o valutare un programma di indebitamento ha bisogno di stabilità» – ha dichiarato Emmanuel Conte, assessore al Bilancio e al Patrimonio del Comune di Milano.  «Parlare di educazione finanziaria, promuoverla, grazie ad eventi come quello di oggi, è fondamentale perché aiuta a diffondere cultura e consapevolezza su un tema strategico per le nuove generazioni così come per chi necessita di programmare le proprie spese.  La disomogeneità della distribuzione della ricchezza e i differenti bisogni dei nostri cittadini comportano la necessità di utilizzare messaggi e strumenti “tailor made” a seconda dei diversi segmenti della popolazione, considerando sia gli effetti differenziati che l’attuale contesto economico, politico e sociale ha sulle persone che in ragione della loro capacità d’investimento. Un’importante sfida che può essere vinta spingendo sempre di più un’azione sinergica tra attori privati, pubblici e società civile per comprendere le ragioni del fenomeno e farne un punto di ripartenza».

«Il progressivo impoverimento e scivolamento della classe media, nel nostro Paese e in Europa, spinge sempre più persone verso nuove forme di deprivazione e di povertà nascosta, ovvero di tutte quelle persone che vivono una nuova condizione di crisi nella propria vita a cui non erano preparati, perdita del lavoro, mutuo, costi dell’energia, spese scolastiche, spese impreviste, separazioni» ha dichiarato Pasquale Seddio, presidente di Opera Cardinal Ferrari. «Il nuovo progetto di Opera Cardinal Ferrari, che per missione si occupa dei cosiddetti ultimi, mira proprio a favorire un più serrato dibattito pubblico e una maggiore partecipazione responsabile e consapevole del sistema bancario e finanziario (sano) e della Politica a tutti i livelli, per pensare a strumenti diversificati al fine di intervenire tempestivamente e bloccare così la spirale del debito e le nefaste conseguenze che purtroppo seguono».

«I giovani italiani subiscono ancora un forte gap nelle competenze finanziarie rispetto ai coetanei europei: nel nostro Paese solo il 36% è attento ai temi del risparmio, mentre la media OCSE è del 51%. Una mancanza di conoscenze che rischia di mettere a rischio la pianificazione del loro futuro. Se a questo aggiungiamo che molte famiglie italiane non possono permettersi una formazione d’eccellenza per i loro figli, è evidente che in tanti avranno difficoltà nell’avviare carriere di un certo livello, dove esiste una barriera all’ingresso legata al titolo di studio sulla base di bias difficili da scardinare» – ha aggiunto Giovanna Gallì, Head of Financial Services Practice EMEA di Spencer Stuart. «Le difficoltà che molti talenti riscontrano nel formarsi adeguatamente possono avere un impatto importante sulla capacità dell’Italia come Paese di crescere. Il fatto che a certi studenti alcune strade professionali siano precluse implica un aumento del Social Divide e in generale della diseguaglianza nel sistema paese. Per questo è necessario spingere maggiormente, con adeguati investimenti pubblici, sul prestito d’onore con una formula attualizzata. Immaginiamo un prestito meritorio nella sua accezione latina. Sarà utile in tal senso stringere ancora di più la fondamentale collaborazione tra pubblico e privato a livello nazionale perché è necessario valorizzare il talento dei giovani in generale e delle giovani donne in particolare, mirando a ridurre le differenze tra Nord e Sud, tra quartieri e ceti sociali».

In Primo Piano

Le brevi

La Newsletter di Law Talks

Accetto l'informativa sulla privacy

I Vostri video

Per video corporate, video presentazioni, convegni, videonewsletter, contatta la Redazione per maggiori informazioni.

Più Info