Giambrone & Partners in prima linea contro i ricorsi Antidumping presentati dai produttori Statunitensi contro le importazioni di materassi provenienti dall’Italia e Spagna

In foto Alessandro Gravante, Gabriele Giambrone e Vincenzo Senatore

Lo Studio Legale Internazionale Giambrone & Partners è stato incaricato, con riferimento al mercato Italiano e Spagnolo e Americano (in congiunzione con i propri partners statunitensi) nella rappresentanza ed assistenza legale di una serie di società esportatrici di materassi e componenti negli USA, in seguito ad una maxi indagine in tema di antidumping condotta dall’US International Trade Commission.

Il dumping è una forma di concorrenza sleale, poiché i prodotti vengono venduti ad un prezzo che non rispecchia in modo accurato il costo di produzione, nonché una pratica commerciale per cui le grandi imprese introducono in un mercato di riferimento dei prodotti a un prezzo molto inferiore rispetto a quello di mercato – presupposto del dumping è, dunque, l’azione commerciale in due mercati, uno di esportazione ed uno di importazione. Questo prezzo artificioso può essere dovuto alla presenza di sussidi statali alle imprese nel paese di origine, oppure alla sovrapproduzione di un determinato prodotto da parte delle aziende che vendono all’estero tali beni in eccedenza.

Il 28 luglio 2023 sono state presentate dodici petizioni inerenti dazi antidumping (“AD”) e una inerente dazi compensativi (“CVD”) da parte di: Brooklyn Bedding LLC; Carpenter Co.; Corsicana Mattress Company; Future Foam, Inc.; FXI, Inc.; Kolcraft Enterprises, Inc.; Leggett & Platt, Incorporated; Serta Simmons Bedding, LLC; Southerland, Inc. Tempur Sealy International; e l’International Brotherhood of Teamsters, and the United Steel, Paper and Forestry, Rubber, Manufacturing, Energy, Allied Industrial and Service Workers International Union, AFL-CIO (collettivamente, i “Ricorrenti”) avverso le importazioni di materassi. I 12 Paesi citati nelle petizioni inerenti i dazi antidumping sono Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Birmania, India, Italia, Kosovo, Messico, Filippine, Polonia, Slovenia, Spagna e Taiwan. Unico Paese citato nella petizione CVD è, invece, l’Indonesia.

La merce oggetto di queste istanze è costituita da alcuni materassi, compresi quelli a molle interne e quelli non a molle interne (compresi quelli ibridi). Nel settore, il termine “materasso” indica generalmente un materiale o una combinazione di materiali resilienti, generalmente racchiusi da una fodera, destinati o promossi per il riposo delle persone.

Sono esclusi dall’ambito di applicazione di queste petizioni tutti i prodotti coperti dagli ordini di dazi antidumping esistenti sulle unità a molle non coperte provenienti da Cina, Sudafrica e Vietnam, così come sono esclusi dall’ambito di queste petizioni i materassi con anima in vescica d’acqua o d’aria. I prodotti oggetto di queste petizioni sono attualmente classificabili alle sottovoci HTSUS: 9404.21.0010, 9404.21.0013, 9404.21.0095, 9404.29.1005, 9404.29.1013, 9404.29.1095, 9404.29.9085, 9404.29.9087, 9404.29.9095. I prodotti oggetto di queste petizioni possono entrare anche nelle sottovoci HTSUS: 9401.41.0000, 9401.49.0000 e 9401.99.9081. Sebbene le sottovoci HTSUS siano fornite per comodità e a fini doganali, la descrizione della merce oggetto di queste petizioni è determinante.

Il Dipartimento del Commercio (“DOC”) e la Commissione per il Commercio Internazionale (“ITC”) condurranno le indagini ed entro i prossimi 45 giorni la ITC stabilirà se esiste una ragionevole indicazione che le importazioni stiano danneggiando o minacciando di danneggiare l’industria interna statunitense. Se l’ITC ritiene che questo danneggiamento sia provato ed effettivo, la questione passerà al DOC, che calcolerà i margini preliminari dei dazi AD e CVD. Le determinazioni preliminari del DOC sono attualmente attese per il 23 ottobre 2023 (CVD) e il 4 gennaio 2024 (AD). Alla data di pubblicazione delle determinazioni preliminari del DOC, gli importatori dovranno depositare i dazi calcolati al momento dell’ingresso dei prodotti nel mercato statunitense.

Gli importatori devono inoltre essere consapevoli del fatto che le importazioni possono essere soggette a depositi in contanti AD/CVD 90 giorni prima delle determinazioni preliminari del DOC, se il DOC e l’ITC emettono una constatazione di “circostanze critiche”, vale a dire che le importazioni sono aumentate di almeno il 15% dopo la presentazione della petizione rispetto a un periodo simile (in genere tre mesi) prima della petizione.

Le scadenze legali associate a questi procedimenti sono rigorose e si consiglia alle aziende interessate di agire e tutelarsi, attraverso tutte le contromisure necessarie, il prima possibile.

Di seguito una breve lista degli elementi principali di tale disputa

Il ricorrente: Ricorrenti sopra citati

Produttori/esportatori stranieri e importatori statunitensi: Contattateci per avere un elenco dei singoli importatori ed esportatori citati nella petizione.

Margini AD/CVD – sono stati dichiarati i seguenti margini AD/CVD:

– Bosnia-Erzegovina: ha calcolato un margine di dumping del 321%, ad valorem;

– Bulgaria: ha calcolato un margine di dumping del 117%, ad valorem;

– Birmania: calcolato un margine di dumping del 154%, ad valorem;

– India: calcolato un margine di dumping del 61%, ad valorem;

– Italia: è stato calcolato un margine di dumping del 200%, ad valorem;

– Kosovo: è stato calcolato un margine di dumping del 915%, ad valorem;

– Messico: calcolato un margine di dumping del 92%, ad valorem;

– Filippine: calcolato un margine di dumping del 497%, ad valorem;

– Polonia: calcolato un margine di dumping del 43%, ad valorem;

– Slovenia: calcolato un margine di dumping del 1.094%, ad valorem;

– Spagna: calcolato un margine di dumping del 66%, ad valorem;

– Taiwan: margine di dumping calcolato del 738%, ad valorem; e

– Indonesia: margini di dazio compensativo superiori al minimo.

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