Gestione dei rischi ESG: in consultazione le nuove linee guida EBA

Lo scorso 18 gennaio 2024, l’Autorità Bancaria Europea (EBA) ha posto in pubblica consultazione le sue nuove linee guida per la gestione dei rischi ambientali, sociali e di governance (ESG).

 

Com’è noto, l’adozione di presidi ESG è materia di stretta attualità sia per le banche, sia per le imprese, e i rischi ad essi connessi producono un impatto considerevole sul settore finanziario.

 

Proprio a proposito di ciò, già con le linee guida 6/2020, recepite nel nostro paese dalla Banca d’Italia, l’EBA aveva ricordato alle banche come l’esistenza di un rischio ambientale di qualsiasi genere, dalla prossimità dell’impianto industriale a un corso d’acqua non regimato, fino all’utilizzo nel ciclo produttivo di un’impresa di una materia prima altamente inquinante, sia idonea a influenzare il merito creditizio e il rischio di credito.

 

In altri termini, le banche sono tenute a verificare tutte le volte l’esistenza di questi rischi, a fronte della richiesta di un nuovo finanziamento – che può essere quindi negata, o accolta in cambio di un prezzo maggiore – o di una misura di tolleranza (una scadenza maggiore per il rimborso, etc.) per un finanziamento già in essere.

 

Con queste nuove linee guida, l’EBA stabilisce più nel dettaglio i requisiti che le banche devono possedere per l’identificazione, la misurazione, la gestione e il monitoraggio dei rischi ESG. Ciò, ovviamente, in ottica di garantire la sicurezza e la solidità degli enti nel breve, medio e lungo termine.

 

Più in dettaglio, con tali linee guida l’EBA sottolinea che le banche dovrebbero garantire di essere in grado di identificare e misurare adeguatamente i rischi ESG attraverso solidi processi di elaborazione dei dati e una combinazione di metodologie. Gli enti dovrebbero, inoltre, integrare i rischi ESG nel loro regolare quadro di gestione del rischio, considerando il loro ruolo come potenziali motori di tutte le categorie tradizionali di rischi finanziari, compresi i rischi di credito, di mercato, operativi, di reputazione, di liquidità, di modello di business e di concentrazione.

 

Le banche dovrebbero, in altri termini, adottare un approccio solido alla gestione e all’attenuazione dei rischi ESG, nel breve termine, così come con un orizzonte temporale di almeno 10 anni, ed applicare una serie di strumenti di gestione del rischio, compreso il dialogo con le controparti. Gli enti, inoltre, dovrebbero monitorare i rischi ESG attraverso efficaci quadri di reporting interno e una serie di parametri e indicatori di rischio ESG retrospettivi e prospettici.

 

L’introduzione di tali linee guida – la cui consultazione è aperta fino al 18 aprile 2024 – si colloca all’interno di una road map che l’EBA è tenuta ad attuare entro quest’anno su spinta delle autorità UE.

 

Con il solo pacchetto bancario approvato nel giugno 2023 dal Consiglio europeo e dal Parlamento, l’EBA è infatti chiamata a svolgere 140 mandati, tra standard tecnici, linee guida, rapporti e opinioni, con l’obiettivo di rendere le banche ancora più resilienti agli shock e alle crisi economiche future e protagoniste della transizione verde verso la neutralità climatica.

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