Eversheds Sutherland vince al Consiglio di Stato su una gara nel servizio idrico

In Foto Mariangela Di Giandomenico

Eversheds Sutherland, con l’avv. Mariangela Di Giandomenico, Partner Head of Administrative and public law Department, e il supporto dell’avv. Enrica Cortelli, ottiene una importante vittoria in Consiglio di Stato per la una società di un gruppo multinazionale americano leader nel settore delle tecnologie legate all’acqua, in relazione ad una rilevante gara d’appalto indetta da una società pubblica gestore del servizio idrico integrato in Piemonte, per l’affidamento della fornitura di 60 mila contatori dell’acqua e dei servizi connessi per una durata di 5 anni e del valore di oltre 5 milioni di euro.

La pronuncia

Il Consiglio di Stato ha dapprima accolto l’appello proposto da Eversheds, con Sentenza n. 6035/2021, confermando l’aggiudicazione in favore della Società ricorrente e, da ultimo, il Consiglio di Stato ha confermato la correttezza della pronuncia, rigettando il ricorso per revocazione proposto dall’impresa avversaria, con sentenza n. 5716/2022 pubblicata l’8 luglio.

È stata così definitivamente confermata l’aggiudicazione della gara in favore della Società assistita da Eversheds. 

Le decisioni del giudice amministrativo si segnalano per aver affrontato e chiarito molteplici questioni rilevanti per la partecipazione alle gare pubbliche, relative ai requisiti minimi e al principio di equivalenza in sede di gara.

Il Coniglio di Stato ha in particolare  riconosciuto  che:  i) il principio di equivalenza trova applicazione in tutte le fasi della procedura di evidenza pubblica, indipendentemente da espressi richiami negli atti di gara o da parte dei concorrenti; ii) non è necessaria  un’apposita formale dichiarazione circa l’equivalenza funzionale del prodotto offerto, potendo la relativa prova essere fornita con qualsiasi mezzo appropriato; iii) la commissione di gara può effettuare la valutazione di equivalenza anche in forma implicita, ove dalla documentazione tecnica sia desumibile la rispondenza del prodotto al requisito previsto dalla lex specialis.

Inoltre, il Consiglio di Stato ha affermato che il carattere migliorativo di un prodotto non esclude che lo stesso possa considerarsi equivalente a quello richiesto dalla legge di gara. 

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