Che fare quando il dipendente diventa infedele? La guida pratica di 42 Law Firm per salvaguardare il know-how delle imprese

Milano, 17.04.2023

In un periodo di great resignation come quello che stiamo vivendo, quali sono i rischi a cui va incontro un’impresa? La fuoriuscita di dipendenti, infatti, comporta di conseguenza il rischio di fuga di informazioni riservate che l’ex dipendente porta con sé, magari in un’impresa concorrente.

Tuttavia, c’è ancora poca consapevolezza sugli strumenti a disposizione delle aziende per fronteggiare questi rischi. In questo senso, 42 Law Firm – studio legale specializzato in diritto delle nuove tecnologie – ha razionalizzato l’expertise all’interno dello studio in materia di tutela del know-how aziendale e concorrenza sleale lanciando la guida pratica: “il dipendente infedele”, che ha l’obiettivo di fornire spunti e riflessioni alle imprese di ciascun settore per prevenire il rischio di una fuoriuscita di informazioni confidenziali.

In particolare, le procedure che l’impresa può seguire possono essere di natura giudiziale o stragiudiziale e sono quasi sempre volte al recupero delle informazioni riservate sottratte. In questo caso è necessario comprendere mediante accertamenti tecnici, condotti da un perito sui PC aziendali, l’entità delle sottrazioni e definirne la tipologia.

Infatti, il comportamento del dipendente può essere di diversa natura: sleale oppure guidato da mera sprovvedutezza, riconoscerlo è il primo passo per consentire all’impresa di comprendere quale procedura utilizzare per tutelarsi.

“In un’economia di servizi come la nostra, il know-how delle imprese sta divenendo un asset sempre più prezioso e in quanto tale necessita una protezione – spiega Andrea Cavalloni, partner di 42 Law Firm e autore della guida – ci sono degli accorgimenti in chiave preventiva che l’impresa può adottare, uno di questi è quello di limitare al minimo l’utilizzo di hard disk e spazi esterni di archiviazione. Tuttavia, questi accorgimenti possono non bastare, dunque è assolutamente fondamentale condurre delle analisi sui PC aziendali, che l’azienda è assolutamente legittimata a fare, nel rispetto dello Statuto dei Lavoratori, per poi individuare quale procedura è la più adeguata a salvaguardare le informazioni riservate”.

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