Belvedere Inzaghi & Partners con Alfonso Celotto vince dinanzi alla corte costituzionale con una sentenza che ha una ricaduta in merito agli interventi sul territorio.

Roma, 18 ottobre 2022

Belvedere Inzaghi & Partners con l’Of Counsel Alfonso  Celotto ha assistito con successo davanti alla Corte Costituzionale la Camera di  Commercio della Maremma e del Tirreno. 

La Camera di Commercio aveva sollevato un contenzioso relativamente all’obbligo di  riversare al bilancio dello Stato i risparmi ottenuti attraverso le regole di contenimento  della spesa. L’Ente si era così venuto ad affrontare una situazione paradossale: oltre  ad aver subito una riduzione del 50% nei diritti attraverso i quali si autososteneva,  doveva versare allo Stato ogni risorsa ottenuta attraverso tagli e risparmi, risorse che  si traducevano in mancati interventi sul territorio e investimenti sulla struttura. L’Ente 

ha così avviato un contenzioso giunto alla Corte Costituzionale che con sentenza n°  210 del 14 ottobre ha accolto il ricorso. 

Secondo la Suprema Corte “Sebbene in contesti di grave crisi economica si possa  ritenere appropriata la scelta legislativa di imporre regole di contenimento della spesa,  non altrettanto si può dire per l’obbligo di riversare al bilancio dello Stato i risparmi così  ottenuti, vanificando lo sforzo sostenuto dalle Camere di commercio nel conseguire  quei risparmi”. La Corte costituzionale ha quindi ritenuto irragionevole l’applicazione  alle Camere di commercio delle disposizioni sull’obbligo di riversare al bilancio dello  Stato i risparmi derivanti dalle regole di contenimento della spesa, a fronte della loro  particolare autonomia finanziaria che preclude la possibilità di ottenere finanziamenti  adeguati da parte dello Stato e interventi di ripianamento di eventuali deficit generati  dalla gestione amministrativa dei medesimi. 

La Corte ha osservato che, a decorrere dall’anno 2017, l’entità del diritto camerale che  le imprese corrispondono alle Camere di commercio è stata oggetto di riduzione da  parte del legislatore in maniera crescente fino ad arrivare al cinquanta per cento. Tale  riduzione, in aggiunta all’obbligo di riversare al bilancio dello Stato i risparmi derivanti  dalle norme di contenimento, ha inciso in maniera progressivamente più gravosa sui  bilanci delle Camere di commercio rendendo, dal 2017 e fino al 2019, i sacrifici imposti  dalle disposizioni censurate non più sostenibili e non compatibili con il dettato  costituzionale. 

La sentenza della Corte Costituzionale ha una portata storica e incide su tutte le  Camere di Commercio d’Italia. 

In Primo Piano

Le brevi

La Newsletter di Law Talks

Accetto l'informativa sulla privacy

I Vostri video

Per video corporate, video presentazioni, convegni, videonewsletter, contatta la Redazione per maggiori informazioni.

Più Info