Milano, 4 aprile 2023
L’influencer marketing si consolida come strumento sempre più importante ed efficace per la promozione di brand e prodotti per il grande pubblico. É questa la principale evidenza che emerge dall’anticipazione dei dati dell’Osservatorio Nazionale Influencer Marketing (ONIM) sugli ultimi 12 mesi, che analizza i post pubblicati sui social media e le relative interazioni.
Andando a indagare i post con la dicitura AD, ONIM mette in evidenza che:
- Nel corso del 2022 in Italia sono stati pubblicati ben 231.000 post con dicitura AD, equivalenti a una media di oltre 600 al giorno e circa 4.500 a settimana; di questi 5.000 post su Instagram sono stati dedicati al tema della sostenibilità
- Questi post – con dicitura AD – hanno generato 110 milioni di interazioni.
In Italia il ruolo dei social media, e il loro impatto sulle scelte di consumatori, è cresciuto notevolmente, tanto che i dati dell’Osservatorio mostrano che il 23, 5% degli italiani (7,7 milioni di persone) afferma di aver scoperto nuovi brand e prodotti grazie alle pubblicità sui social media. Inoltre, il 17% degli italiani (5,7 milioni di persone) ha cliccato su post sponsorizzati o promossi nell’ultimo mese e il 16,4% (5,4 milioni) ha guardato un video di un influencer nell’ultima settimana.
“Un dato molto rilevante – Matteo Flora, Tech Partner di 42 Law Firm, studio legale con un focus sull’innovazione, che ha promosso l’analisi di OMIN – perché la regolamentazione europea che impone trasparenza sui post sponsorizzati aveva inizialmente spiazzato le imprese. Il fatto che 5,7 milioni di persone (il 17% degli italiani) abbiano cliccato su post sponsorizzati o promossi attraverso le piattaforme lascia intendere, invece, che la trasparenza paga e crea un rapporto di fiducia più stretto con il consumatore o potenziale cliente. Se oggi i social media sono strumenti strategici per i brand diventa essenziale che i meccanismi di trasparenza messi in atto nel rapporto tra influencer e utente siano pari o superiore a quanto avviene nei tradizionali canali di comunicazione, anche al fine di evitare eventuali sanzioni da parte dell’authority”.