Michela Marzano ospite di DLA Piper, per la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne

In occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donnelo studio legale internazionale DLA Piper ha ospitato Michela Marzano, filosofa, saggista e scrittrice, autrice di numerosi testi e articoli di filosofia morale e politica, ora in libreria con “Sto ancora aspettando che qualcuno mi chieda scusa” (Rizzoli).

Lo studio ha deciso di coinvolgere la Prof.ssa Marzano perché, con la sua testimonianza e il suo background accademico nel campo degli studi di genere, si potesse approfondire la condizione delle donne nel 2023. Donne ogni giorno al centro di terribili fatti di cronaca, sulle pagine dell’informazione quotidiana quando ormai è troppo tardi, vittime di episodi tragici e, spesso, vittime una seconda volta dell’opinione pubblica e dello stesso sistema giudiziario.

Dall’inizio dell’anno, infatti, più di 100 donne sono risultate vittime di femminicidio, un numero drammatico e purtroppo in crescita rispetto ai dati dell’anno precedente, che indica l’incessante gravità del fenomeno.

“La violenza è subdola – commenta Michela Marzano – senza manifestarsi immediatamente come violenza fisica, si insinua nell’esistenza delle donne distruggendole dall’interno, cancellandone l’identità e riducendo a brandelli quel po’ di fiducia che ancora hanno in loro stesse. Certo, prima o poi lascia tracce che nessuno può più far finta di non vedere: lividi, ossa rotte, sangue, cadaveri. Ma lei, la bastarda, c’era già prima. Fatta di parole scagliate come pietre e di controllo; impastata di suppliche, minacce, e sguardi di commiserazione: hai visto come ti sei ridotta? E allora è facile convincersi che sia lui ad aver ragione, che siamo noi a non valere nulla, e che è peggio per noi se è andata così, tanto cosa mai ci saremmo potute meritare? Come se l’esistenza avesse bisogno di una giustificazione, e il valore di una donna dipendesse sempre e solo da come gli altri si comportano con lei”.

Il dibattito si è allargato all’attualità, partendo dai recenti gravissimi casi di stupri di gruppo su giovani donne e su minori che hanno portato all’attenzione, oltre alla gravità dell’abuso, l’assenza di una rete adeguata di prevenzione, protezione, cultura e informazione, che sono elementi fondamentali su cui lavorare per poter arginare e ridurre il fenomeno.

Si è parlato ancora di consenso, di rapporto intergenerazionale, di vittimizzazione secondaria, in cui la donna che ha subito violenza “primaria” viene posta con diverse modalità “sotto esame” rispetto a sue ipotetiche responsabilità rispetto all’accaduto, trovandosi così a rivivere delle condizioni traumatiche che aggravano la sua condizione psicologica.

Uno spazio di riflessione è stato riservato, in particolare, alla “Convenzione di Istanbul”, primo strumento internazionale giuridicamente vincolante specificamente mirato a prevenire e contrastare la violenza contro le donne. Il trattato impegna gli Stati a prendere misure concrete per prevenire la violenza, favorire la protezione delle vittime ed impedire l’impunità dei colpevoli, ma molto è ancora da fare.

Sono tante le forme di discriminazione e disuguaglianza che le donne vivono quotidianamente nel mondo contemporaneo. Le conseguenze sono sempre drammatiche, essendo queste le cause di episodi di violenza morale e fisica. Affrontare la violenza di genere e sconfiggerla radicalmente richiede sforzi su più fronti: educazione, sensibilizzazione, attuazione di norme efficaci e supporto alle vittime”, ha dichiarato Carmen Chierchia partner dello studio e co-promotrice di LAW in Italia. “Le iniziative di LAW, in particolare quelle legate a una data così significativa come quella del 25 novembre, vogliono contribuire a promuovere la consapevolezza e stimolare il dibattito su come affrontare efficacemente le problematiche legate alla parità di genere e ai diritti delle donne; con l’intento dichiarato di favorire lo sviluppo di una cultura del riconoscimento e del rispetto dell’altro, che, ne siamo convinti, è l’unica vera pre-condizione per instaurare relazioni interpersonali oltre che più soddisfacenti anche più sicure”, ha concluso Raffaella Quintana, Partner di DLA Piper, a guida dell’area strategica del Responsible business e già socia co-promotrice di LAW.

L’evento, che ha visto un gran numero di ospiti in sala, è stato organizzato dallo studio attraverso LAW (Leadership Alliance for Women), gruppo di lavoro formato da professioniste dello studio nato con lo scopo di formare, trattenere e promuovere la leadership dei talenti femminili, che da anni richiama l’attenzione sulla condizione sociale e giuridica della donna.

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