DIRETTIVA EUROPEA COPYRIGHT – AVV. LORENZO ATTOLICO PARTNER Nctm

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La scorsa settimana è finalmente terminato l’iter preliminare di approvazione della nuova Direttiva Europea
Copyright. Tale iter è terminato con il voto dei rappresentanti dei vari Governi dell’Unione, purtroppo, con
il voto contrario del rappresentante del nostro Governo.
Una riflessione di carattere generale, che può essere fatta leggendo la nuova Direttiva Copyright, è sempre
la stessa che si fa da molti anni nel campo del Diritto d’autore. E cioè che i Legislatori, nel caso di specie
Legislatore europeo ma anche Legislatore italiano, non sono mai al passo con la tecnologia esistente; e
quindi, soltanto nel 2019, abbiamo finalmente una Direttiva Europea sul Copyright che tratta, tra le varie
cose, uso di contenuti protetti on line. Questione che, in realtà, come tutti sappiamo sono molti anni, per
non dire decenni, che è in piedi; e che e doveva essere risolta per tempo.
Tra i vari argomenti trattati dalla Direttiva che verrà come passo finale approvata definitivamente dal
Parlamento tra la fine di marzo e l’inizio di aprile, come ultimo atto o uno degli ultimi atti prima dello
scioglimento del Parlamento stesso. E non tratterò in questa breve conversazione di quello che è il
mediaticamente più importante; cioè quello relativo all’uso online di articoli di testate giornalistiche,
argomento che ha invece interessato moltissimo mediaticamente, anche nel nostro Paese gli operatori del
settore. Mi interessa invece di più trattare quello che, a mio avviso, è l’argomento principale di questa
Direttiva, che ho già anticipato nella mia premessa, e cioè i relativo all’uso online di contenuti protetti
come, ad esempio, opere musicali e opere cinematografiche su piattaforme del tipo YouTube.
Questo genere di utilizzazione non potrà più avvenire senza la preventiva conclusione da parte della
piattaforma stessa di un contratto di licenza con gli aventi diritto. Cosa che in questo momento non avviene
creando, e avendo creato anche nel passato, un vero e proprio far-west nel settore.
L’unico punto critico di questa nuova regolamentazione è rappresentato dal fatto che, nell’ultimo testo
della Direttiva, si dice che le piattaforme per poter essere esenti da qualsiasi tipo di sanzione dovranno
semplicemente dimostrare di aver posto in essere i consueti best efforts per la conclusione di queste
licenze. Argomento questo sul quale si tornerà a mio avviso spesso nei nostri Tribunali perché sul concetto
di best efforts immagino ci sarà grande battaglia tra le piattaforme e gli aventi diritto.

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