Herbert Smith Freehills: Europa pronta a puntare sull’idrogeno

Il 2020 ha visto l’approvazione di importanti decisioni nel settore, tra cui l’approvazione dello schema SDEE++ nei Paesi Bassi.

 

Milano, 3 marzo 2021

La fine del 2020 ha registrato alcune importanti decisioni nel settore dell’idrogeno a livello europeo. Tra queste, in scia alla Strategia per l’idrogeno messa a punto dalla Commissione a luglio 2020, il 14 dicembre la Commissione ha approvato il programma olandese SDE++ per incentivare progetti di riduzione delle emissioni di gas serra, inclusa la produzione di idrogeno. Tale schema, che durerà fino al 2025, incentiva progetti basati su elettricità rinnovabile, cogenerazione, calore industriale di scarto e pompe di calore, elettrificazione di processi termici industriali e della produzione di idrogeno, cattura e stoccaggio del carbonio (CCS) per i processi industriali, produzione di idrogeno e incenerimento dei rifiuti.

Tra questi enormi passi avanti a livello comunitario, lo schema SDEE++, con lo stanziamento di 30 miliardi di euro”, spiegano Lorenzo Parola Francesca Morra, Partner di Herbert Smith Freehills“è una conferma dell’interesse degli Stati membri a produrre idrogeno e la decisione della Commissione manifesta l’approccio che la stessa intende tenere con riferimento all’incentivazione di tale tecnologia”. 

Che la produzione di idrogeno vada concretamente sostenuta dall’Europa e dai singoli Stati membri è ormai chiaro. “Vi è la necessità di garantire sussidi e fornire parità di condizioni per gli investimenti, visto che l’idrogeno non è ancora competitivo e vi è una differenza notevole tra i costi di produzione nei vari Stati membri che impatta negativamente la possibilità di far decollare il mercato in questione, in dipendenza delle risorse energetiche a propria disposizione. Tuttavia, il dibattito sia a livello nazionale che europeo si incentra sulla tipologia di idrogeno da promuovere ed incentivare”, aggiungono gli esperti.

In tal senso, si segnala la posizione assunta da Austria, Danimarca, Lussemburgo, Portogallo e Spagna secondo cui solo l’idrogeno green, ossia quello proveniente da fonti rinnovabili, dovrebbe essere incentivato. Viceversa, in Paesi dove i costi di produzione dell’idrogeno potrebbero essere più elevati a causa di minore disponibilità di fonti rinnovabili, da più parti si sostiene l’opportunità di promuovere anche l’idrogeno prodotto da gas naturale e più in generale a basso contenuto di carbonio (che include anche l’energia nucleare e i gas decarbonizzati), almeno nel breve periodo al fine di creare un mercato dell’idrogeno.

A tal proposito, la Commissione ha approvato lo SDE++ sulla base del fatto che la produzione di idrogeno avverrà nelle ore in cui l’energia è prodotta da fonte rinnovabile. Infatti, gli incentivi saranno concessi solo per un numero limitato di ore di funzionamento ed è possibile partecipare alle aste solo se i progetti posseggono caratteristiche di flessibilità tali da evitare che vi sia una domanda di energia elettrica nelle ore in cui questa non è prodotta da energia rinnovabile.

Le attuali Linee Guida sugli aiuti di Stato a favore dell’ambiente e dell’energia non si riferiscono alla produzione di idrogeno in quanto tale ma prevedono la compatibilità con il mercato interno degli aiuti tesi a realizzare un livello di tutela dell’ambiente superiore a quello assicurato dalle norme dell’Unione o ad innalzarlo in assenza di norme dell’Unione.

Le Linee Guida sono in fase in revisione e la versione aggiornata entrerà in vigore da gennaio 2022. La Commissione ha già anticipato che le norme attuali sugli aiuti di Stato “devono essere ulteriormente adattate alla luce delle nuove tecnologie e dei nuovi tipi di sostegno, nonché della recente legislazione ambientale ed energetica” e quanto all’idrogeno, nella decisione sullo SDE++, si riconosce espressamente che la sua inclusione nelle categorie di investimenti incentivabili è in linea con l’attuale quadro normativo europeo ed in particolare con la Nuova Strategia Industriale Europea e la Strategia sull’idrogeno. Inoltre, le infrastrutture legate all’idrogeno sono richiamate anche nelle linee guida pubblicate dalla Commissione il 18 febbraio 2021 sugli aiuti di Stato nell’ambito del Recovery and Resilience Facility.

“Questo lascia immaginare”, concludono Parola e Morra, “che nelle nuove Linee guida vi sarà una espressa menzione dell’idrogeno e ciò aprirà la strada a incentivazioni di progetti ulteriori”.

In foto Lorenzo Parola e Francesca Morra, Partner di Herbert Smith Freehills.

 

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