Eversheds Sutherland vince per Treccani Reti al Tar Lazio contro Progetto Archivio Storico

Eversheds Sutherland ha assistito Treccani Reti nel giudizio instaurato da Progetto Archivio Storico dinanzi al TAR Lazio, per l’annullamento del provvedimento con cui l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato aveva sanzionato PAS per diverse pratiche commerciali scorrette poste in essere ai danni di Treccani e dei propri clienti.

 

In particolare, nel provvedimento impugnato, l’AGCM aveva ritenuto PAS colpevole di aver posto in essere due distinte pratiche commerciali scorrette ai danni dei clienti Treccani, nonché di Treccani stessa. Nello specifico, all’esito del procedimento istruttorio, l’AGCM aveva accertato che PAS – per mezzo di una società di call-center e facendo intendere falsamente ai consumatori di collaborare con la Treccani – aveva contattato diversi clienti della Treccani al fine di promuovere presunte iniziative commerciali e culturali, occultando la finalità commerciale delle telefonate. Altresì, l’AGCM aveva accertato che PAS, per mezzo di propri agenti e intermediari, era solita sottoporre i consumatori a telefonate insistenti al fine di ottenere appuntamenti presso il domicilio degli stessi. Una volta ottenuto tale appuntamento, gli art promoter di PAS sottoponevano i consumatori ad ulteriori pressioni, trattenendosi presso il domicilio per lungo tempo ed in orari disagevoli.

 

PAS aveva impugnato il provvedimento innanzi al TAR Lazio chiedendone l’annullamento e lamentando la presunta illegittimità. Tra i vari motivi di ricorso, PAS aveva contestato l’esiguità delle segnalazioni dei consumatori a suo carico, nonché il rigetto della proposta di impegni presentata dalla società nel corso del procedimento.

 

Il TAR ha riconosciuto che il quadro probatorio a sostegno del provvedimento dell’AGCM fosse sufficiente a sostenere l’ipotesi accusatoria nei confronti di PAS, ed ha confermato che l’AGCM gode di ampia discrezionalità nella valutazione sull’accettazione degli impegni. Con riferimento al primo profilo, inoltre, il TAR ha sottolineato che il consolidato orientamento giurisprudenziale qualifica le pratiche commerciali scorrette come illeciti di pericolo, relativamente ai quali non è necessaria l’effettiva lesione del bene giuridico protetto dalla norma. Conseguentemente, l’AGCM non era tenuta a provare quanti consumatori fossero stati effettivamente indotti a compiere una scelta commerciale che altrimenti non avrebbero effettuato, bensì solamente a descrivere una condotta di marketing che potesse pregiudicare la capacità di autodeterminazione degli stessi.

 

Eversheds Sutherland ha agito con un team composto dai partner Alessandro Greco (in foto) e Giuseppe Rizzo e dagli associates Lorenzo Maniaci e Alberto Venditti.

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