VIII Congresso Nazionale dell’Unione Nazionale delle Camere Civili

Sintesi dell’introduzione ai lavori del Presidente Antonio de Notaristefani durante il Congresso dal titolo: “Giustizia e avvocatura tra sostenibilità e riforme incompiute. Garantire a tutti i cittadini un accesso equo e un processo efficiente” 

Il Congresso Nazionale dell’UNCC è patrocinato da Urcofer Emilia-Romagna, Ordine degli Avvocati di Rimini, Cassa Forense e Comune di Rimini, e vede il supporto della Camera Civile di Rimini 

Rimini, 5 maggio 2022 

“In questi ultimi tre anni il mondo è cambiato. Abbiamo dovuto convivere con una pandemia in cui molti hanno perso i loro cari. Stiamo convivendo, adesso, con una guerra, qui in Europa. Per questo,  comincerò chiedendovi un momento di silenzio, per ricordare coloro che non ci sono più, e per  pregare che possano tacere i cannoni, e cominciare a parlare gli uomini, e che nessuno, mai più,  bombardi un ospedale pediatrico. 

Anni fa una nota sentenza della Corte costituzionale ha affermato che, nel nostro ordinamento, non  esistono diritti “tiranni” che prevalgono sugli altri senza che sia necessario un bilanciamento. Il titolo  del Congresso di oggi ci ricorda che esistono diritti fondamentali sottratti al mutevole gioco  delle maggioranze parlamentari, ed al cui rispetto è tenuto persino il Legislatore. E tra questi 

diritti fondamentali vi è sicuramente il diritto di difesa, definito nella sentenza della Corte  costituzionale n. 18 del 2022 “principio supremo dell’ordinamento costituzionale”. È giusto  ricordarlo oggi che la giustizia è un cantiere aperto, ed il suo volto si sta trasformando  profondamente: processo civile, processo penale, ordinamento giudiziario, CSM. Forse niente sarà  più come prima

La nostra giustizia funzionava male, e la sua lentezza finiva con il trasformarsi in un diniego.  Ma era, almeno quella civile, una giustizia dal volto umano: ogni processo era la storia di una  persona. E come tale veniva trattato, anche se questo poi finiva con il richiedere un tempo che la  scarsità di risorse rendeva intollerabile. Probabilmente non sarà più così: i processi civili  diventeranno un flusso da gestire e smaltire in un tempo ragionevole, e la loro equità verrà  valutata su base statistica, e non più individuale: saranno considerati equi se quel flusso produrrà  risultanti rapidi e complessivamente accettabili. L’Ufficio del processo, più che supportare il  lavoro del magistrato per migliorane la qualità, ne dovrebbe incrementare la efficienza: è facile  scorgervi la catena di montaggio del contenzioso seriale. 

È di questi giorni la notizia che i magistrati hanno deciso di scioperare contro questa visione  aziendalistica della giustizia contro la quale gli avvocati da molti anni lottano da soli. La reazione è  francamente troppo tardiva per non apparire sospetta: dove erano, quando si è creata una corsia  preferenziale per l’accesso alla giustizia civile non per i più deboli, ma per le aziende, nella  convinzione che un incremento della loro tutela si traducesse in un maggior benessere per tutti? E  dove erano, quando si è sancito che chi tentava di ribaltare una sentenza senza riuscirvi dovesse non  solo rimborsare i costi provocati, ma anche subire una sanzione?

Non dubito che il fascicolo dei magistrati possa indurre al conformismo qualcuno che non ha la  statura necessaria per giudicare i suoi simili, ma la giustizia oggi ha bisogno di certezze, non della  ricerca spasmodica di provvedimenti sensazionali che troppo spesso una mano ignota trasmette  agli organi di stampa, per aumentare a dismisura la notorietà del loro estensore. 

I lavori dei gruppi ministeriali sono in corso, e tutti coloro che vi partecipano stanno dando il loro  miglior contributo, ma fino a che il formalismo di un Legislatore composto in prevalenza di  teorici del processo e magistrati farà da moltiplicatore di quello dei giudici non è facile sperare  in un miracolo: che i processi si facciano per stabilire chi ha ragione e chi ha torto, e non per  verificare se le regole che li governano sono state correttamente applicate. Oggi, nel mondo della  giustizia abbondano i giuristi e scarseggiano i giudici: riuscirà la saggezza di una Ministra che ha  presieduto la Corte a fare in modo che le regole del processo smettano di essere un fine e ritornino  ad essere un mezzo? 

I magistrati sono pochi, e tutti concordano che ce ne vorrebbero molti di più. Se così è, perché si  continua a consentire che duecento di loro, accuratamente selezionati da un sapiente gioco di  equilibrio delle ormai famigerate correnti, continuano a sedere nelle stanze dei ministeri? Se non  si riesce a smaltire l’arretrato, perché si continua a permettere ai giudici il sistematico  svolgimento di attività extra giudiziaria? 

In sintesi, l’obiettivo di una riforma della giustizia dev’essere quello di puntare a raggiungere il  difficile equilibrio tra una sentenza giusta ed una sentenza pronta. Per molti anni, forse tutti noi  ci siamo preoccupati principalmente della sua giustizia, considerando la prontezza delle decisioni  una esigenza di cui si dovesse fare carico soltanto chi aveva responsabilità di tipo organizzativo. Oggi  il rischio è che l’Europa pretenda che l’obiettivo diventi, più che l’equilibrio, la prontezza tout  court, e questo per noi avvocati è inaccettabile: la ricerca dell’efficienza è imprescindibile, ma i  Tribunali non sono aziende, le sentenze non sono prodotti, i diritti non sono merce. Senza  equilibrio tra efficienza ed equità, non può esserci giustizia, e neppure quello Stato di diritto del  quale – cito ancora la sentenza del Presidente Emerito della Corte Costituzionale Giancarlo Coraggio  – l’Avvocatura nel suo complesso è garante. 

È un binomio indissolubile, quello tra Avvocatura e Giustizia, e per questo le Camere civili hanno  voluto che componessero il titolo del nostro Congresso. 

In Primo Piano

Le brevi

La Newsletter di Law Talks

Accetto l'informativa sulla privacy

I Vostri video

Per video corporate, video presentazioni, convegni, videonewsletter, contatta la Redazione per maggiori informazioni.

Più Info