STORIE DI DONNE DI MARKETING IN AMBIENTE FORENSE – MARKETING PER LAW FIRMS E PER STUDI TRADIZIONALI. QUALI DIVERSITA’ DI SVILUPPO E PROGETTAZIONE? Gaia Francieri, Socio Fondatore di MOPI

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Il Marketing negli Studi legali sta diventando sempre più importante. Diciamo che in Italia se ne è iniziato a
parlare con l’avvento delle grandi Law firms che sono arrivate a Milano, Clifford Chance, Simmons & Simmons, e diciamo che è scoppiato nel 2006, con le famose lenzuolate delle liberalizzazioni di Bersani e
quindi con la possibilità, anche per gli Avvocati, di fare pubblicità.
In questi anni, il numero delle persone che si occupano di Marketing all’interno degli Studi legali è molto
cresciuto. In questo momento nel radar di MOPI, che è l’associazione di Marketing per gli Studi
professionali, ce ne sono più di 100, con figure e con cariche molto diverse: andiamo dal Responsabile
Marketing al Responsabile dello sviluppo del business, quindi una persona che non si occupa tanto di
brochure, comunicazione o comunicazione esterna, ma proprio di analizzare la situazione di mercato,
analizzare i possibili target dello Studio legale e che accompagna molto spesso i Professionisti nella visita al
cliente.
La gran parte di queste figure si occupa invece di comunicazione; e quindi rapporti con le testate legali e
con le testate giornalistiche finanziarie, di comunicazione esterna, quindi eventi, brochure presentazioni. In
tutto questo c’è una grossissima differenza tra operare in uno Studio internazionale dove da un lato si è
molto stimolati perché si ha il contatto quotidiano con i colleghi di altre giurisdizioni, di altri Paesi che sono
molto più avanti di quanto non sia l’Italia nel Marketing legale, dall’altro si è un po’; stretti in una in una via
che già stata decisa all’estero, perché poi in una Law firm – come quelle internazionali, quelle inglesi o
quelle americane- la strategia viene decisa altrove. Di contro, se si lavora in uno Studio tradizionale, in uno
Studio italiano magari si hanno meno stimoli, però si decide tutto e si fa tutto, diciamo, in casa. Quindi è
molto più sfidante.
Gli stimoli bisogna trovarseli, magari associandosi a MOPI oppure cercando di leggere, cercando di
rimanere sempre informati sulle novità del Marketing; perché magari il confronto viene solo con i propri
Professionisti all’interno del proprio Paese.
“Gli Studi piccolini cosa possono fare? E’ importante anche per loro fare Marketing oppure è un appannaggio solo degli Studi medio-grandi?”
Allora gli Studi piccoli assolutamente devono fare Marketing forse, a maggior ragione, più degli Studi
grandi; perché devono affermare il proprio brand e devono confrontarsi con una concorrenza molto molto
agguerrita.
Gli Studi piccoli hanno due opzioni: o affidarsi ad un Professionista esterno, per avviare un processo di
qualità ad esempio, per avviare un processo di formazione del personale interno ad avere a che fare con i
clienti ed educare chiunque all’interno della struttura, dal Professionista che ha a che fare col cliente tutto il
giorno, alla segretaria che deve avvertire prima di mandare banalmente una fattura, o come rispondere al
telefono o come comunicare che il Professionista in quel momento è occupato con un altro cliente.

Oppure dotarsi di una figura interna o formare una figura interna che potrebbe essere ibrida tra la
segretaria e la Responsabile Marketing, oppure addirittura un Professionista che potrebbe essere ibrido tra
Responsabile Marketing dello Studio e Professionista – ovviamente Avvocato.

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