Lo Studio Boies Schiller Flexner vince dinnanzi alla Corte Suprema statunitense in difesa degli eredi di una famiglia ebrea espropriata di un’importante opera d’arte durante l’Olocausto.

Il caso, molto dibattuto a livello internazionale, riguarda la proprietà di un quadro del noto pittore Camille Pissarro, oggi esposto presso il museo Thyssen-Bornemisza, in Spagna.

Accolto l’approccio secondo cui debbano essere i tribunali federali -che sono in grado di interpretare norme transnazionali e principi internazionali- a decidere quale sia la legge applicabile e il giudice competente per giudicare una materia così complessa.

Lo Studio Boies Schiller Flexner, tra i principali studi statunitensi nel campo della litigation e dell’arbitrato, e presente in Italia con una sede a Milano, vince davanti alla Corte Suprema degli Stati Uniti in un rilevante caso a difesa di una famiglia ebrea che ha chiesto la restituzione di un quadro confiscato dai nazisti durante l’Olocausto.

La sentenza unanime, a conclusione di un processo che ha avuto notevole risonanza internazionale, ha sciolto il conflitto di attribuzione in merito a quale legge applicare: se quella della California o quella di un paese straniero, in questo caso la Spagna. 

La Corte Suprema ha quindi accolto l’approccio proposto dagli Avvocati dello Studio Boies Schiller Flexner, David Boies, Stephen Zack e Scott Gant, che in difesa dei discendenti dei sopravvissuti ebrei dell’Olocausto, la cui bisnonna fu costretta a cedere il quadro ai nazisti nel 1939 prima di fuggire dalla Germania, ha stabilito come ai sensi del Foreign Sovereign Immunities Act debbano essere i tribunali federali a decidere se applicare la legge statale o quella straniera.

Nel caso specifico la Corte Suprema ha stabilito che sia applicabile la legge californiana, e competenti i tribunali della California per decidere sulla richiesta di restituzione dell’opera d’arte. Lo stato della California è il luogo dove la famiglia risiede ed ha iniziato il percorso giudiziale per la restituzione di un quadro del noto pittore Camille Pissarro. In California la prova della proprietà originaria, unita all’evidenza dell’esproprio coatto da parte dei persecutori nazisti, fornita dalla famiglia Cassirer dovrebbe prevalere sul diritto dell’attuale proprietario il museo Thyssen-Bornemisza in Spagna. 

“Siamo estremamente soddisfatti della sentenza della Corte Suprema – ha riferito David Boies, partner fondatore di Boies Schiller Flexner che ha discusso il caso alla Corte Suprema – Oggi è certamente un grande giorno per la famiglia Cassirer e per tutti coloro che hanno a cuore la giustizia”.

La sentenza della Corte Suprema esprime con forza il pensiero dell’élite della cultura giuridica del paese leader nell’ambiente e nel mercato dell’arte, in merito alla forza dei principi internazionali (come quelli di Washington in questo caso) rispetto al diritto locale. La Corte Suprema comunica al mondo che i principi internazionali e le convenzioni sottoscritte dagli  Stati Uniti devono prevalere sui diritti locali, spesso improntati a favorire il trasferimento di beni anche a scapito della verifica sulla qualità “originaria” del diritto del detentore del bene  – ha commentato Luigi M. Macioce, Partner fondatore di Boies Schiller Flexner Italy ed esperto di Art Law dello Studio – Si tratta di una pronuncia che scuote le coscienze giuridiche e forse speriamo i legislatori  di alcuni paesi che, pur avendo sottoscritto i principi di Washington sono restii a metterli in pratica, e l’Italia è senza dubbio uno di essi”.

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