Una stanza può sembrare un dettaglio, ma da quest’anno porta con sé nuove responsabilità

Affittare una stanza è sempre sembrata una soluzione semplice e conveniente. Una stanza libera in casa, un annuncio pubblicato online, qualche visita e un contratto veloce. Dal 2026, però, questo approccio rischia di diventare molto pericoloso. Una nuova norma pensata per contrastare gli affitti in nero e le occupazioni abusive introduce obblighi più rigidi e sanzioni più pesanti per chi affitta senza seguire le procedure corrette.
Il primo punto critico riguarda l’identificazione dell’inquilino. La norma anti-irregolari prevede che il proprietario debba verificare non solo i documenti, ma anche la situazione amministrativa della persona che sta affittando la stanza. Un semplice documento valido non basta più: per alcune categorie sarà necessario controllare i permessi di soggiorno o la regolarità dei dati dichiarati.
Questo obbligo nasce da un’esigenza molto concreta: molte stanze vengono affittate senza controlli, diventando un punto cieco per le autorità. Con la nuova norma, se l’inquilino risulta irregolare, la responsabilità ricade anche sul proprietario. Non serve dolo: basta una verifica fatta in modo superficiale.
Un altro elemento importante riguarda la registrazione del contratto. Dal 2026 non sarà più possibile usare accordi verbali o contratti generici. Ogni affitto di stanza dovrà essere formalizzato in modo chiaro e registrato entro termini rigidi. La mancata registrazione comporterà automaticamente la presunzione di irregolarità e farà scattare sanzioni più elevate rispetto al passato.
Le sanzioni non riguardano solo l’aspetto fiscale. La nuova norma prevede anche una responsabilità civile estesa. Se l’inquilino commette reati o utilizza l’immobile in modo improprio, il proprietario potrà essere considerato corresponsabile se non ha svolto i controlli previsti. È una misura dura, ma nasce per contrastare situazioni in cui immobili affittati in modo superficiale diventano luogo di attività illegali.
Affitti e subaffitti: come cambia la normativa
Attenzione anche ai subaffitti. Dal 2026 chi affitta una stanza non potrà subaffittarla a sua volta senza un permesso scritto del proprietario e una nuova verifica dei documenti del sub-inquilino. Le piattaforme online saranno obbligate a segnalare attività sospette e a conservare i dati degli inserzionisti per periodi più lunghi.

La norma introduce inoltre un registro digitale degli affitti di stanza. Ogni contratto dovrà essere inserito in un sistema nazionale che permette alle autorità di incrociare i dati e individuare eventuali anomalie. È uno strumento che rende più difficile nascondere un affitto irregolare e che richiede maggiore attenzione nella gestione documentale.
Per i proprietari questo non significa rinunciare ad affittare, ma cambiare approccio. Verificare i documenti, registrare correttamente il contratto e controllare l’uso dell’immobile diventeranno passi fondamentali. Non è burocrazia per la burocrazia: è una misura pensata per garantire sicurezza e trasparenza.
Il consiglio è valutare ogni richiesta con attenzione, conservare copie autentiche dei documenti e non cedere alla tentazione di accordi rapidi per “non perdere l’occasione”. Nel 2026 affittare una stanza può essere ancora un’opportunità, ma richiede consapevolezza e precisione.





