Gim Legal: “Novità normative dei FIA riservati possibile svolta per gli investimenti nell’economia reale”

In Foto Luigi Rizzi e Marco Corica.

Dopo aver partecipato alla consultazione pubblica del MEF, le  considerazioni di GIM Legal in merito alle variazioni della disciplina dei  FIA italiani riservati 

GIM Legal ha partecipato e contribuito alla consultazione pubblica  indetta da Ministero dell’Economia e delle Finanze sulla proposta di  revisione dell’art. 14 del Decreto 5 marzo 2015, n. 30, Regolamento  attuativo dell’art. 39 del d.lgs. 24 febbraio 1998, n. 58, concernente la  determinazione dei criteri generali cui devono uniformarsi gli Organismi di  investimento collettivo del risparmio (OICR) italiani (“D.M. 30/2015”),  relativo ai c.d. FIA – Fondi di investimento alternativi italiani riservati.  

La revisione normativa, recentemente introdotta dal MEF – Ministero  dell’Economia e delle Finanze, è finalizzata ad estendere le possibilità di  investimento in FIA italiani riservati ad una più ampia platea di clienti, con  patrimoni di medie e grandi dimensioni e disponibilità, garantendogli la  possibilità di investire nel medio/lungo periodo in asset liquidi e in società  non quotate.  

“Dopo aver partecipato attivamente alla Consultazione del Ministero  dello Sviluppo Economico dello scorso anno sui FIA – afferma Luigi Rizzi,  Managing Partner di GIM Legal – accogliamo con grande soddisfazione  e piena condivisione alcune modifiche apportate al testo normativo. In  merito alla riduzione del limite minimo di investimento, come motivato  nella consultazione, concordiamo con il Ministero che euro 100.000 sia un limite congruo, considerata la natura dell’investimento finanziario, rappresentato da un fondo illiquido che richiede un adeguato livello di  conoscenze finanziarie per comprenderne il funzionamento”. 

“Queste novità normativa, data la necessità di forti investimenti in  economia reale – conclude l’avv. Marco Corica, responsabile del team  Venture Capital di GIM Legal – rappresenta un possibile punto di svolta  per i Fondi di investimento alternativi italiani riservati perché si allarga sensibilmente la quota di mercato ed il numero di potenziali investitori  interessati a sfruttarne le grandi potenzialità e quindi renderà più incisiva  anche la capacità di raccolta di capitali destinati allo sviluppo delle  industries a maggiore potenziale di sviluppo”.

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