Eversheds Sutherland con Idealista nella segnalazione e nel successivo procedimento AGCM contro Immobiliare.it S.p.A. per la diffusione di claim di leadership non adeguatamente supportati

In Foto Alessandro Greco.

Milano, 23 marzo 2022 

Eversheds Sutherland, con un team coordinato dal partner Alessandro Greco  responsabile del Dipartimento EU, Concorrenza, Regolatorio e Trade, e composto dal managing associate Antonio Campitiello e dall’associate Lorenzo Maniaci, ha assistito Idealista S.p.A., società italiana parte del gruppo spagnolo Idealista, operatore leader nel mercato degli annunci immobiliari online, dapprima nella segnalazione all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato delle pratiche commerciali scorrette poste in essere dal concorrente Immobiliare.it S.p.A. in violazione ed inottemperanza del precedente provvedimento del 2016, con cui la stessa Autorità aveva accettato e resi obbligatori gli impegni assunti da Immobiliare.it. e poi con l’intervento formale nel procedimento d’inottemperanza avviato dall’AGCM nei confronti di Immobiliare sulla base della segnalazione. Per Idealista ha agito il team di legali interni composto dalla General Counsel Andrea Viale e dal Senior Counsel Dario Stifano. 

 In particolare, il procedimento del 2016 aveva riguardato la diffusione di claim di primato non adeguatamente supportati da dati aggiornati con sufficiente frequenza e si era concluso con l’accettazione degli impegni presentati da Immobiliare in merito all’aggiornamento ed alla pubblicazione dei dati a supporto del claim.

L’Autorità, sulla base della segnalazione e delle memorie di Idealista, ha concluso il procedimento d’inottemperanza verificando che Immobiliare, nel corso degli anni, ha cessato di aggiornare i dati utili a dimostrare la vantata posizione di primato ed ha altresì sostenuto di detenere una posizione di leadership sulla base di dati relativi al numero di annunci pubblicati ed al numero di agenzie clienti, senza tuttavia fornire alcuna fonte al riguardo. Secondo l’AGCM, tale condotta avrebbe impedito ai consumatori di prendere decisioni commerciali consapevoli e avrebbe dunque integrato una violazione del Codice del Consumo.

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