Criptovalute, non solo Bitcoin: guida alle migliori alternative

Le criptovalute sono sempre più apprezzate ed uno strumento molto utilizzato dagli italiani: come funzionano e quali sono

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Criptovalute, non solo Bitcoin: guida alle migliori alternative – lawtalks

Il ronzio delle ventole, un grafico che sale e scende, la curiosità di vedere se il prossimo blocco sarà il tuo: “minare” non è solo tecnica, è un piccolo rituale. E fuori dall’ombra lunga di Bitcoin c’è un mondo di altcoin pronto a farsi scoprire, meglio se con metodo.

Bitcoin resta un faro. Ma non è l’unico. Molte reti basate su Proof-of-Work permettono ancora di minare altcoin in modo sostenibile, specie con GPU o ASIC calibrati. La prima domanda non è “quale moneta?”, ma “quale contesto?”. Prepara i fondamentali: costo dell’energia, hashrate del tuo hardware, difficoltà di rete, capacità di raffreddamento. Se ignori i consumi energetici, bruci il margine. Se sottovaluti la liquidità, moltiplichi i rischi.

Una nota che cambia la mappa: dal 15 settembre 2022 Ethereum è passato al PoS, quindi non si mina più. Molti ex miner hanno spostato potenza su reti alternative. E qui nasce la domanda centrale, che non affronto prima della metà per una ragione: capire il “perché” conta quanto il “cosa”.

Io ho imparato così: una notte d’inverno ho collegato due vecchie GPU e ho lasciato la finestra socchiusa. Il calore ha scaldato la stanza, ma il log diceva chiaro che senza una pool di mining seria, un wallet aggiornato e una stima onesta del profitto a kWh stavo solo romanticizzando. Poi ho iniziato a guardare i dati.

Fai i conti con calcolatori indipendenti come WhatToMine o Minerstat: sono utili, ma i numeri variano e non sono garanzia di rendimenti. Verifica lo stato della rete: aggiornamenti, halving, roadmap, community. Le fonti ufficiali contano più dei forum. Considera la rivendibilità dell’hardware e la conformità normativa locale. Non tutte le reti hanno la stessa reputazione presso gli exchange.

Le alternative da considerare oggi

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Le alternative da considerare oggi – Lawtalks
  • Litecoin + Dogecoin (Scrypt, ASIC): con merge-mining AUXPoW puoi estrarre entrambi in parallelo. Litecoin ha dimezzato il reward ad agosto 2023; Dogecoin è compatibile con il merge-mining dal 2014. Pro: liquidità e maturità. Contro: competizione elevata.
  • Monero (RandomX, CPU/GPU): design anti-ASIC, forte attenzione alla privacy. Dal maggio 2022 è attiva la “tail emission” di 0,6 XMR/blocco per sostenere la sicurezza nel lungo periodo. Pro: accessibile con hardware comune. Contro: rendimento modesto senza energia a basso costo.
  • Ravencoin (KawPoW, GPU): rete dedicata all’emissione di asset. Halving avvenuto nel 2022, prossimo atteso nel 2026; verifica sul sito ufficiale. Pro: algoritmo GPU-friendly. Contro: volatilità pronunciata.
  • Kaspa (kHeavyHash, GPU): blocchi rapidissimi e protocollo GHOSTDAG per sfruttare più blocchi in parallelo. Pro: efficienza e crescita della community. Contro: emissione in calo nel tempo; ritorni sensibili al prezzo.
  • Flux (ZelHash, GPU): PoW + ecosistema di nodi per servizi decentralizzati. Pro: narrativa “computazione utile”. Contro: requisiti tecnici e cicli di mercato duri.
  • Ergo (Autolykos v2, GPU): memoria-hard, resistenza agli ASIC. Pro: buon bilanciamento per GPU. Contro: liquidità inferiore rispetto ai top.

Dove non ci sono dati certi sui reward futuri o sui tempi di roadmap, lo dico netto: non c’è certezza. Le proiezioni restano ipotesi.

Un’ultima immagine: il display del wattmetro che lampeggia, il grafico del mining che respira, la notte che si fa silenziosa. Vuoi che la tua elettricità si trasformi in calore sprecato o in partecipazione a una rete che ti convince davvero? La risposta, più che nel prezzo del giorno, è nella tua soglia di pazienza. E nella scelta di quali ventole ascoltare.

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