Le telefonate indesiderate non spariranno, ma finalmente avranno confini chiari e riconoscibili

Il 2026 segna una svolta nel mondo delle chiamate commerciali. Dopo anni di segnalazioni, polemiche e registrazioni infinite sul Registro delle Opposizioni, arriva un nuovo regolamento che cambia radicalmente ciò che un call center potrà fare. Non si tratta solo di limitare lo spam, ma di stabilire quali contatti sono legittimi e quali invece diventeranno vietati anche in caso di consenso precedente.
Il primo punto riguarda l’identificazione del chiamante. Ogni telefonata commerciale dovrà mostrare un numero riconoscibile e registrato. Basta chiamate con numeri anonimi o mascherati: il nuovo sistema obbliga gli operatori a usare linee certificate, così che il cittadino possa capire subito chi lo sta contattando. È un passaggio semplice, ma cambia completamente il rapporto tra utente e azienda.
Un altro limite riguarda la frequenza delle chiamate. Le aziende non potranno più contattare la stessa persona più volte in pochi giorni. Sarà necessario rispettare intervalli minimi tra un tentativo e l’altro. Questo riduce la pressione sugli utenti e impedisce quelle situazioni in cui la stessa offerta arriva da più operatori nel giro di un’ora.
La vera novità, però, riguarda il consenso. Finora bastava aver dato un’autorizzazione generica anni prima per essere subissati di telefonate. Dal 2026 il consenso dovrà essere specifico, tracciato e soprattutto rinnovato. Un permesso concesso nel passato non sarà più valido se non è associato a un rapporto attivo o a un interesse reale. Questo significa che molte banche dati utilizzate finora non saranno più legittime.
I call center dovranno conservare la prova del consenso e mostrarla in caso di contestazioni. Se non riusciranno a farlo, la telefonata verrà considerata irregolare. È un cambiamento che mette l’utente al centro e costringe le aziende a un controllo più rigoroso delle proprie liste.
Chiamate automatizzate e gestione dei dati: le nuove regole
Un aspetto particolarmente importante riguarda le chiamate automatizzate. Il nuovo regolamento vieta l’uso di sistemi completamente robotizzati che contattano numeri casuali senza intervento umano. Le aziende che utilizzano questi strumenti rischiano sanzioni molto elevate. Si potrà continuare a usare sistemi misti, ma solo per gestire chiamate già avviate dal cliente.

Attenzione poi alla gestione dei dati. Dal 2026 l’utente potrà chiedere la cancellazione immediata del proprio numero da qualunque database commerciale, senza dover fornire spiegazioni. La richiesta dovrà essere accolta in tempi brevi e la violazione di questo obbligo comporterà multe significative.
Il nuovo regolamento interviene anche sulle chiamate che offrono servizi pubblici. Gli operatori che contattano per conto di enti o utility dovranno dichiarare da subito la natura della telefonata e specificare se si tratta di un servizio obbligatorio o di una proposta commerciale. Questo permette di evitare fraintendimenti e di distinguere tra comunicazioni informative e offerte con finalità promozionali.
L’obiettivo è chiaro: ridurre le chiamate inutili e rendere più trasparente il contatto tra aziende e cittadini. Le aziende serie potranno continuare a operare, ma dovranno rispettare regole chiare. Gli utenti, dal canto loro, avranno strumenti più efficaci per proteggere la propria privacy.
Il 2026 non elimina completamente le telefonate commerciali, ma le trasforma. Per molti sarà un sollievo, per alcuni un cambiamento radicale. L’importante è conoscere i propri diritti e sapere che, d’ora in poi, la gestione del consenso sarà il vero punto di equilibrio tra promozione e tutela del cittadino.





