AGRATI – LA STORIA DI AGRATI GROUP Andrea Costantini, CFO Agrati Group

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Sono con Andrea Costantini, CFO di questo importantissimo gruppo che è Agrati Group, siamo nell’Head
Quarter, nel quartier generale di questa Azienda d’eccellenza per l’Italia che, soprattutto negli ultimi periodi,
ha avuto una crescita anche internazionale importantissima. Allora Andrea, io partirei proprio dall’inizio
dalla storia del gruppo.”

Agrati Group nasce nel 1939 come una piccola officina meccanica, quindi celebra quest’anno l’ottantesimo
anno di storia. È un’Azienda che è nata, tra virgolette, producendo bulloni e si è volta sempre nel corso
della storia per andare sempre più verso prodotti più avanzati quindi viti, dadi e poi recentemente anche
con i prodotti di forma speciale. È un’Azienda che soprattutto negli ultimi 10 anni ha visto un considerevole
sviluppo in termini di fatturato e di redditività: è passata da poco più di 100 milioni nel 2010 a circa 650
milioni. Ad oggi, rappresenta una realtà che è presente su 3 continenti, con 12 Plant produttivi, 5 centri
Sales ed Operations e quasi 2700 dipendenti.
Ecco, hai anticipato un argomento importante che è la strategia di gruppo e le ragioni di questa crescita
formidabile che passa attraverso un’internazionalizzazione importante dell'Azienda che poi è anche molto
compatibile con la tua presenza all’interno dell’Azienda. Ci vuoi raccontare qualche cosa di più sul processo
di internazionalizzazione dell’Azienda?
Certo, ma io penso che la scelta di diventare da una piccola realtà eccellente una vera e propria
multinazionale tascabile, come si definisce in alcuni articoli di giornale, è dovuta un po’ per diciamo scelta
strategica dell’azionista un po’ anche perché, essendo stata sempre un’Azienda rivolta al settore
Automotive, siamo tra virgolette globali, internazionali un po’ per definizione.
È avvenuta a partire dal 2010 con la scelta di fare un’importante acquisizione sul mercato francese, nel
2016 quando abbiamo comprato invece un nostro concorrente americano, la vecchia Continental Midland
Group, un consolidamento progressivo che ci ha consentito anche di avere da un lato una maggiore
capacità di rispondere al cliente, e quindi di essere presenti veramente dove il cliente poi ha bisogno del
nostro servizio, dall’altro lato di avere anche una sorta di economia di scala, per una struttura anche
manageriale più evoluta, sicuramente in linea con le dinamiche più dirompenti che stavano avvenendo nel
settore Automotive.
Ad oggi, siamo il settimo produttore di Automotive dei metallici in un’industria che va verso il
consolidamento ma che vede ancora una forte presenza di gruppi in tutti e tre i continenti.
Ecco, dove siete presenti oggi e come l’Italia riesce a gestire diciamo la presenza globale e dove producete
oggi?
Noi siamo presenti su tre continenti e produciamo in Europa in Italia, in Francia, negli Stati Uniti e in Cina. Ci
teniamo però a far presente che il cuore, la testa pensante comunque è qua a Veduggio, perché siamo
orgogliosi di essere un’Azienda brianzola che le funzioni centrali, soprattutto sull’ambito della ricerca e
sviluppo della progettazione, qui all’Head Quarter; ma siamo comunque presenti in tutti e tre i continenti.
Quindi, da dove siamo a livello produttivo poi possiamo espanderci e seguire sulla Regione tutte le esigenze
dei clienti. Quindi non dobbiamo, a differenza degli altri settori, dover andare a produrre in ogni singolo
Paese.
Tu sei arrivato nel 2015. C’è stato un notevole incremento di fatturato anche prima e anche dal 2015. Qual è
stato il trend di crescita negli ultimi anni e quali sono le prospettive future?
Allora la crescita è iniziata, come hai detto all’inizio, a partire dal 2010. In termini di tasso di crescita
annuale composta, siamo andati sempre vicina Double Digit, una crescita che è stata fatta sia in forma
organica per circa la metà e per l’altra parte attraverso le acquisizioni prevalentemente avvenute nel 2010,
con l'acquisizione della società francese, e nel 2016 con l'acquisizione di una società americana la CMG.
Ovviamente si tratta di crescite importanti che dovranno continuare; perché chiaramente è in atto un
consolidamento di settore, noi vogliamo chiaramente continuare su questa direttiva non dimenticandoci
che ovviamente è importante la crescita ma è anche importante la sostenibilità del business. Quindi essere
dove, tra virgolette, è importante esserci; penso che l’abbiamo già conseguito attraverso questo
consolidamento delle presenze nei tre continenti.

Poi vogliamo anche guardare, ovviamente, ad altri filoni; che sono quelli collegati a redditività, innovazione
e ovviamente l’essere sempre in grado di rispondere alle esigenze dei clienti.
Un’ultima domanda, questo è indubbiamente un gioiellino italiano ed è anche una ragione d’orgoglio
vedere un’Azienda italiana che parte della Brianza e poi, in qualche modo, arriva in tutto il mondo. Allora la
domanda è in generale quanto possono essere ancora competitive oggi le nostre Aziende italiane e qual è
un consiglio, un’idea che tu puoi dare a tutte quelle Aziende che oggi ci possono ascoltare e che magari
hanno la stessa idea di Agrati Group, di espandersi in tutto il mondo?
Secondo me il Capitale umano, e l’abbiamo visto in tutti situazioni in cui abbiamo fatto business con
l’estero, che c’è nell’ecosistema di Monza-Brianza e di Lecco su cui siamo prevalentemente presenti è molto
importante.
Il consiglio ovviamente di essere sempre innovativi e coraggiosi, perché chiaramente guardando solamente
al mercato domestico si ha una percezione molto dilatata. Noi siamo anche orgogliosi del fatto di essere
un’Azienda italiana con il cuore pensante in Italia, ma che manda circa il 90% del nostro prodotto all’estero.
Quindi, ci confrontiamo con l’eccellenza e vogliamo mantenere e valorizzare il DNA di un’Azienda che fa
dell’eccellenza nel territorio uno dei cavalli fondanti però, ovviamente, guardiamo a una dinamica che è
ormai competitiva a livello globale.
Bene, ti ringrazio molto dell’intervista e complimenti, grazie.

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