DWF – LE MIE ATTIVITA’ NELL’M&A E NEL PRIVATE-EQUITY Avv. Luca Cuomo, Partner DWF

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Sin dalla costituzione, dell’apertura della sede DWF in Italia mi sono occupato – e continuo ad occuparmi – di
tutta l’area di M&A e di Private Equity.
Il nostro focus è sempre stato quello rivolto sia alle operazioni di Primario sia alle operazioni di Secondario.
Quindi, da un lato ci rivolgiamo a quegli imprenditori che fanno per la prima volta un’apertura del capitale
sia a soggetti Istituzionali sia a fondi Private Equity italiani che cercano di far crescere la realtà locale.
Perché il focus sulle PMI? Perché il mercato italiano oltre ad essere fatto da un centinaio di grandi società,
trova un tessuto a livello territoriale in cui ci sono delle aziende che hanno dei fatturati importanti che però
necessitano di fare dei passaggi generazionali, sia per ampliare la loro base di investimento, sia per poter
creare un’espansione ora a livello nazionale ora a livello internazionale.
Perciò, quello che abbiamo cercato di fare in Studio con il team che coordino di M&’A e Private Equity è
stato di affiancarci sia alle realtà Istituzionali sia anche alle realtà locali, preparando e dando un servizio
tailor-made. Per noi nessuna operazione è uguale; l’attenzione che diamo al Cliente spesso necessita anche
di spiegare allo stesso Cliente come funziona l’operazione e che tipologia di operazione conviene andare a
strutturare e poi solo dopo seguirlo; perché spesso il Cliente non ha quella comprensione per capire di
passaggi tecnici del caso e quindi ha bisogno di avere un supporto dell’Avvocato che, non soltanto negozi il
contratto, ma anche che gli spieghi in determinati momenti come poter fare scelte negoziali. Quindi ci
poniamo come un partner a livello di business; che abbia quella competenza legale per permettergli di fare
delle scelte.
La cosa importante è soprattutto riuscire a mettere in contatto realtà territoriali con le realtà internazionali.
Questa è la nostra sfida, e crediamo che questo possa essere anche un valore aggiunto all’interno della
comunità finanziaria. Perché se riusciremo a livello italiano a far crescere le nostre PMI potremmo portare
della grandissima qualità e della grandissima competenza anche all’estero. Se invece rimaniamo nel nostro,
questo potrebbe comportare il fatto che le società subiscano la pressione di grandi Gruppi internazionali.

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