Europea. Questo Deal è stato però poi rigettato dal Parlamento inglese, per cui deve essere rinegoziato.
Diverse decisioni che erano state prese dall’Unione Europea anche a livello di regolamentazione
secondaria, tipo l’ESMA, erano basati sullo schema di Deal che è stato rifiutato.
Che cosa capita adesso? Nessuno vuol credere che ci sia una Hard-Brexit, cioè un’uscita senza alcun
accordo, che invece porterebbe a una disruption nei mercati finanziari non indifferente. La soluzione, la
possibilità più ovvia è che ci sia un riscadenziamento del termine del 29 marzo, termine ultimo per arrivare
a un Deal, fino verso giugno ma on oltre perché poi ci sono le elezioni europee, con l’insediamento di un
nuovo Parlamento. In questo termine più allungato si potrebbe arrivare a un nuovo Deal.
Dove si è arenato il Deal che era stato negoziato? Si è arenato a livello interno UK sulla questione, almeno a
livello politico, della frontiera del Nord Irlanda che esula dall’aspetto finanziario, però è ovviamente un
aspetto sostanziale da un punto di vista di immagine politico. Quando si tratta di questioni politiche non si
sa mai dove si va a parare perché invece, da un punto di vista tecnico, per quanto riguarda il settore che ci
interessa – bancario, finanziario, assicurativo – il Deal era stato trovato e fondamentalmente si trattava di
un periodo di proroga dell’attuale situazione.
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