L’INAUGURAZIONE DI SZA: L’IMPATTI DELL’AI NEL MONDO FORENSE

Sono qui con il Professor Daniele Magazzeni, del King’s College
London. Ha fatto un bellissimo speech sull’Intelligenza Artificiale declinata al mondo legale ed a noi
Avvocati. Che abbiamo spesso difficoltà a capire cos’è l’Intelligenza Artificiale e come essa può essere
utilizzata nel nostro mondo professionale. Io ho sentito degli esempi pratici molto interessanti. Puoi
spiegarci, un po’ nel dettaglio, come l’Intelligenza Artificiale potrebbe essere utilizzata nel quotidiano, per
noi Avvocati?
Innanzitutto, l’Intelligenza Artificiale ha una applicazione molto vasta nell’ambito legale. Dovendo
individuare alcuni esempi, ma se ne potrebbero fare davvero tanti, certamente c’è l’uso di processi
automatici, basati cioè sull’Intelligenza Artificiale, che svolgono compiti quali il controllare in maniera
automatica documenti, per esempio per fare controllo di Due Diligence, che sono normalmente tasks svolti
da Avvocati. L’idea di automatizzare questi controlli, avere un’AI che, in modo più automatico, controlla
questo: l’idea dunque è quella di liberare il tempo degli Avvocati in modo che gli stessi possano dedicarsi ad
altro task.
In modo simile c’è l’uso, ad esempio, dei chat bots, nell’ambito legale. Quello che accade è che in grandi
società ci sono istituti legali che devono rispondere a tante domande dei team non legali all’interno di
grandi società, e si sta cercando di delegare questo tipo di risposte a chat bots. Ovvero sistemi di
Intelligenza Artificiale che, su domande piuttosto semplici, sanno fornire risposte che altrimenti
occuperebbero il tempo degli Avvocati. Quindi ad esempio, come essere sicuri che il modo in cui sto
trattando questi documenti è conforme al GDPR? Quali sono i dettagli relativi alla proprietà intellettuale di
questo documento? Ora, domande di questo tipo, in qualche modo e con le dovute limitazioni, possono
essere affidate a sistemi di AI che possono rispondere in maniera autonoma.
Molti Avvocati, come molte altre professioni, si sentono
spaventati dall’Intelligenza Artificiale, perché pensano che l’AI in qualche modo possa portare via lavoro.
Relativamente a questo, cosa ci puoi dire?
Innanzitutto, il tema del rischio che l’Intelligenza Artificiale tolga lavoro è vasto e invade quasi tutti gli
ambiti di lavoro. Io credo che nell’ambito legale, come in altri ambiti, il tema non sia il fatto che l’AI tolga
lavoro o tolga tutti i lavori. Piuttosto, lo scenario che prevedo è quello di una simbiosi, di una collaborazione
sempre più stretta tra uomo e AI. Perché innanzitutto ci sono degli aspetti che è impossibile delegare all’AI.
Ad esempio, aspetti come il fidarsi di una persona, spiegare le ragioni di una cosa: questo l’AI fa molta
fatica a farlo e non so se sarà mai capace di raggiungere in questo il livello umano. Certamente c’è anche da
dire, chiaro che la diffusione dell’Intelligenza Artificiale, della tecnologia chiede un cambiamento e chiede
di occorre ripensare come uno debba utilizzare i propri talenti. Non si è quindi tanto mossi dalla
preoccupazione che l’Intelligenza Artificiale tolga lavoro, ma piuttosto ci si interroga su come si può
massimizzare l’efficienza attraverso una collaborazione tra l’uomo e l’Intelligenza Artificiale: secondo me il
futuro è questo.

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