rispondere… mille, duemila, diecimila? Un giudice inglese ha fatto un calcolo tre anni fa e diceva che sono
circa duecento mila. Siccome i brevetti in questa materia raddoppiano ogni 18 mesi, oggi dovrebbero
essere circa 500 mila. – spiega l’Avv. Prof. Mario Franzosi, Socio Fondatore – Pensate al Diritto industriale
che è quella cosa che dice che chi viola un brevetto deve pagare un risarcimento danni, ad esempio il 5%
del fatturato, il 5% del fatturato moltiplicato per 350mila quanto fa? Ho perso il conto…”
“Poi c’è anche l’aspetto del Diritto penale, la violazione di un brevetto quando è fatta con un particolare
intento malvagio è anche un reato e uno prende, la prima volta, 8 mesi con la condizionale, ma la seconda
volta la condizionale non c’è più e quindi prende 8 mesi che si aggiungono ai precedenti. Moltiplicate tutto
per 350 mila e avrete l’impressione di quello che sia la forza del brevetto. Ma la forza del brevetto è quella
cosa che per fare questo prodotto bisogna violare 350 mila brevetti (ho esagerato sono 345 mila), e
prendersi un anno di reclusione per ciascuno. È la formula per la vita, non dico eterna ma molto prolungata.
Quindi c’è qualcosa che non va. C’è qualcosa che richiede a mio avviso una profonda ristrutturazione. Voi
sapete che, parlo sempre di brevetti, la disciplina è nazionale. Ciascun paese fa a modo suo, esiste il
brevetto europeo che viene depositato in Europa, ma poi quando è concesso si fraziona si dice in un fascio
di brevetti nazionali e quindi non abbiamo risolto questo problema. La legge c’è, è un po’ zoppa, ma è
l’unico strumento che abbiamo per camminare e quindi dobbiamo applicare la legge così com’è. La materia
richiede una profonda ristrutturazione, la gente non l’ha ancora capito, ma veramente devono cambiare
molte cose.”
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